TORVALDO DORLISKA

DRAMMA SEMISERIO PER MUSICA

VA. RAPPRESENTARSI NELL' IMP. E R. TEATRO

IN VIA DELLA PERGOLA L'AUTUNNO DEL 1821.

SOTTO LA PROTEZIONE DI S. A. t. E R.

FERDINANDO IIL

GRAN -DUCA DI TOSCANA ec. ec. ec.

FIRENZE

NELLA STAMPERIA FANTOSII^I.

JTale un paolo .

ATTORI

IL DUCA d'Ordow

Sìg,' Ant^dhiò Tamburini .

DOKLISfiA Sposa di

Sig. Giustina Cnsagli .

TORVALDO

Sig. Gio, Batista Vergè .

GIORC^IÓ Custode del Castelfo d'Ordow ^i^. Luigi Bacini .

CARLONA ^^reHa di Giorgio Sig, Giusepf^a Julìen,

ORMONDQ Capo degli Armrti del Duca Sig. Gaetano Del Monte

Coro di Armati . Coro di Contadini.

La Scena si suppone nel Castello d'Ordow in una Provincia del Nord dell'Europa.

Poesia del Sig. Cesare Sterbini Romano ,

Musica del Sig. Maestro Ros&ini .

i

I Balli saranno composti e diretti dal Sig. GIOVANNI GALZERANI, ed eseguiti dai seguenti

Primi Ballerini Serj Sig. Pietro Sig. Antonia Sig. Arniando Stg Amalia Scotti Torelli Vestns Brugnoli

Primo Ballerino per le Parti Sig. Luigi Costa .

Primi Ballerini di mezato Carattere Sig. Pietro Sig. Antonio Sig. Antonio Sig. Gaetana Colonna Ramaccini Paris Fissi

Sig. Maddal. S'g Giulia Sig. Emilia Sig. Carlotta Androvcc Romagnant Castelli Nerozzi

Sig. Giuseppe Sig. Raffaele Sig. Francesco Faldi . Ferletti Bcrtini

Sig. Gaetana Sig. Anna Sig. Giovanna Galzerani Paris Gentili

Miri primi Ballerini per le Pard

Sig. Gio. Batista Masaari

Sig. Filippo Gentili

4

Primo Violino, e Direttore atiV OrehestrM Sig. Niccola Petrini Za boni .

Supplemento al primo Violine Sig. Ferdinando Lorenzi .

Primo Vioi. dei Secondi Sig. Giorgio Checchi.

Primo Viol, dei Balli Sig. Alessandro Favier .

primo Violoncello Sig. Guglielmo Pasquiiii

Primo Contrabbasso Sig. Francesco Paini.

Prime Viole ( ^;g. Tommaso Tinti .

V big. Andrea Ri&ton, Primo Oboe Sig. Egisto Mosell,

Primi Clarinetti ( Jr.^^g' Baccani .

V oig GiovacchiRO Baccani Primo Flauto e Ottavino Sig. Carlo Alessandri. Primo Fagotto Sig. Gaetano Migliaiini . Primo Corno Sig. Pasquale Baldini.

Trombe Sigg. Frateili Gambati . ?rimo Trombone Sig. Vincenzio Turchi .

Suggeritore Sig. Luigi Sondi Copista della Musica Sig. Gaspero Meucci .

Pittore, e Inventore delle Scene Sig. Luigi Facchinclli Professore dell* I. e R, Accademia delle Belle Arti . Figurista Sig. Gaetano Piattoli .

Macchinista Sig. Cosimo Canovetti.

Il Vestiario sark eseguito per gli Abiti da Uomo da Francesco Ceseti , e per quelli da Donna da Giuseppe Bagnani Sartori Fiorentini

A T T O P R I M 0

SCENA PRIMA

Bosco confinante col Castello d'Odow. Da un lato mura del Castello con porta praticabile .

Giorgio si ai^anza passeggiando 5 come appostato in guardia 3 e spiando tratto tearto vdrso il bosco .

Gior^ JS un bel dir che tutto al mondo Poco o assai si rassomiglia : Questo mio cervel tondo Non si lascia infinocchiar . Alla regola , cospetto : Ecco pronta V eccezione : Al bestion del mio Padrone Bestia ugual non si può dar « Se ti guarda 5. ti vie.n freddo: Se ti parla \ ti spaventa : Se ti tocea 3 il Ciel ti scampi: Se poi ride ... oh male ! msihi ! ..^ E' vicino il temporale 3 Ed .il tuono è per scoppiar Ah r umor del mio padrone E' un umor che fa tremar.

Esce il Coro de Ser^i dal Bosco , al quali Giorgio : Come?., ancora?.,. Goro Non si vede.

<S/or. Ma cercanti?.*. ( al Capo de\ Cxjr, )

.6

Cap, Cor. Invano cercai.

Gior. Ah, che qui vi son de' guai!

Io comìncio già a tremar ! Coro Cosa disse?... vi son guai?... Non 1' arrivo a indovinar .

Giorgio da se rammentando V ac* caduta nella notte ^reeedenie : Ei mi sveglia avanti giorno... Certi ceffi avea d'intorno... Le pistole, Si Signore La mia spada, Eccola qua. Alla line Ormondo viene Son i^icini ?... Son vicini,

coraggio, Ehi bada bcne\ , Signore . E se ne va . t'assa un^ora, passan due...

Quando a un tratto un n9ormo.^io, Gridi 5 polpi, e che io .,. . Ab che il diavol qui ci sta ! Chi capisce quest' istoria

E un grand" uomo in verità. Ma quei gridi?... al Coro )

Coro Chi : lo sa Gio. Ma quei colpi? .... . Cor. Chi Jo. sa ? ... Gio. Ah cospetto ! questa è bella !

Che si pensa? che si fa? Tutti Ritorniamo in sentinella

A veder che nascerà, partono verso ìi fonda della Scena .

§ C E N A II. Dopo breve istroinentale anuii^go entra dnlla ' destra il Duca . Jl siuo vt>Uo è aiterato, il

vestimento scomposto. Passeggia 4d scena a pai^^^l ffettolosì ^ c Gou agitafcio«e .

A suo tt'inpo Giorgio col Coro ; indi Or mondo con armati. Due. DiHique invano i perigli , e la morte Affrontai per colei, che m'aborre? L' «mpio fatto 3 l' iniqua mia sorte La conquista di man mi strappò. Un rivai pet mia mano svenato Nel sno sangue i miei tòrti lavò. Ma che vai se quel volt© adorato Porse più riveder non pattò? Empia sorte , mio fato spietato Tanti affanni soffrir più non so.

resta pensi Gr oso

Gio. Il padrone ! ~ Ben tornato ! al Due*

Ben tornai*) !.. . { oibò : è sordo , ) Due, La vedesti ? ... T^edendo Giorgio

Gio. Chi?.,. Due. Balordo! sd^'gnato Gio, E' gentil: che ve ne par? ai Se/i^i Due, Ali ogni indugio è ornai fatale!

Quanto tardano a tornar! Gio. Ab l'ho detto! il temporale Già comincia a brontolar .

Krura Ormondm con armati Due, Ah miei fidi!;.* Orr0i. e Cor, Tutto è vano. Due. vedeste;?... Orm, e ^'or. Niente affitto . i'^uc. Oh mie fnrie ! . * Gio, E matto è iBatto ,

Tutti i eccetto il Duca* Deh calmatevi. Signore. Due, mie smanie j jl iiiìo ftift rc!

Ah che più non so frenar. Gio. ( Ah mi cresce il batlicore ,

Ah potessi almeii scappar, ) Ormondo 3 e Caro dé" Servi 3 e degli Armati . Quelle smanie 5 quel furore Vi preghiaiiio a moderar. Duca da se ^ ma guardando Giorgio in astrazione . Si cercherà 3 si troverà. Voglio cosi 3 così sarà . Giorgio credendo che%il Duca parli con lui . Si cerch^jràj si troverà Se -.vuol cosi 5 così sarà.

, Ormtondo ^ e Coro d'' Armati . Si cercherà, si troverà In questo nastra sarà. Due. Ah la mia smania ... Crescendo va ^

Oh mia terribile Fatalità . Gio. e Ser. Ma con chi Tha? Qui non si sa; Bella bellissima Per verità. Ormondo ^ e Coro rf' Armati . Su via calmatevi Per carità

Il nostro braccio Per voi qui sta , Duea dopo ai^er passeggiato con agit azione Ormondo La mia gente Scorra di nuovo il bosco. Va' ta stesso Cerca, interroga, indaga... E ancor non parti? Orm. Vado. parte col Coro a dest^'^^ Gio. ( Come balte la luna ! ) Due. Iniqua stella! da se gran colpo era fatto!..» Ed ora!... oh rabbia l passeggiando ^ e /ami Gio^ ( Ah che V ho detto è inatto. )

ÌDnc, L' avviso 5 Tora^ il loco. Tutto tutto disposto. Giungono ; io volo , cooitatte : eicade ^ Io trionfo; e D.rliskaj

DorlisKa... ah chi sa mai fra T armi e il fuoco Spaventata, smarrita

Dove sarà fuggita! G/o. ( Ma che diavolo

Borbotta fra i denti?...) Due Preso avesse

Della Città il cammino?... Ah se alla Corte

Giunge sentor del mio disegno?... ia stesso

Vo scorrer d' ogrni intorno ;

Pria che trait}onti il giorno

Voglio averla in mie man costi che vuole

Giorgio? Gio, Ai comandi suoi. Due, Di quaato (idisti fiero

T^jQ tu parli 3 raorto . Inteadi ? Gio, Intendo .

( D/ quanto udisti\ che mi caschi il naso

Se udii solo una sillaba. ) Due. Dunque 3 io vado. Gio. ( Buon viaggio. ) Due. Al mio ritorno...

Senti... ma no... se mai.«.

Non più, servi fedel, gran premio avrai:

patte a destra

Gio. Ma no.*, senti... se mal... Sei morto ... me meschino! Che giorno climaterico è mai questo!... Ah quiv'è del f^asticeio. Il mio padrone Va cercando malantii a tutta passa: Si,, fci, ne troverà. Colpo di bacco! A soddisfar V universal desìo A mettergli giudizio son qua io; tìpre con chiave la porta ^ ed entra irà Castellò

s G E N A in m

DorliSKa 5 indi Carlotta dalla porta del Castellò . Dorliska entrando dai bosco in abito da viaggio con ogitazione e titn(jre . Dar. Dove son ? chi m' aita ? Ahi lassa?... ove m'aggiro?... Stanca 5 oppressa, treiiuiate Per queste erme campagne Cerco ua asilo invan , che m'asiicnri.

{cedendo la porta del CasteUo\ Ah di questo Castello

Par qui veggo una porta !. . Ah ^ tentianio ; M'assisti 3 o ciel pietoso j

Tu proteggi il mio ouor^ salva il mio Sposo. hatcepin volte ^ indi vedenda non essere ascoltata Tutto è vano; niun m' osoolla ;

Ah Dorliska sfortunata! ^ Una sposa desolata Deh, chi assiste per pietà? Su coraggio; un altra volta torna a batt.

Niun risponde; ahi crudeltà! Ah Torvaldo!.. ah mio diletto! Dove sei?... dove t'aggiri?... Tu non odi i miei sospiri Idol mio, mio dolce amor! Giunto ciel 3 destin più rio Chi del mio provò finor ? Ah son pure infelice ! Si tenti un altra volta.

torna a battere con piii f^rza y e Cari, esce air improvviso dal Castello Car. Ih , ih!., che fretta mai ! .. oh perdonate . Dor, Ah per pietà soccorso a un infelice Che a voi tutta a'arflida , e s' abbandona .

Car. A me ? ma voi., ma io...

( Chi mai sarà? ) Via 3 zitto / noa temete: la che posso servirvi?... e voi chi siete Dar, Una sposa son io Misera ^ desolata , Dai più barbaro caso Divisa dal più tenero consorte Che forse per salvarmi ebbe già morte . piange Car. Che sento! ah poverina!

Davver mi fa pietà; ma... cosa vedo! Impallidisce... Vi sentite male? Dor. Ah sì!.. Car. Su via 3 coraggio Ci>n me venite a ristorarvi on poco . Giorgio mio fratello Custode è del Castello : Qui siete in casa vostra non temete : Lasciate fare a me: ci penso io. Dor, Misera me ! qual fiero stato è il mio !

entrano nel castello S G E N A IV. Sala d' archittetura gotica nell' interno del Castello . Giorgio indi Dorliska e Carlotta . Gio. Ah il cor me lo diceva ! Diavolo! assalti a mano armata^ un mort^ Tre feriti... ah cospetto! Tutto scopersi a tempo. Ah signor Duca! A Giorgio non si ficca ? Non vo trovarmi in guai: Ah l'affar questa volta è serio assai. Ma come far ? la cosa Mi sembra diplomatica! bisogna Studiar ... Car. Giorgio ! di dentro Qio. Che vuoi ?..

12

Gin. Giorgio... oh sei qua?... fuari

Vedi questa Signora?... poverina

Questa notte nel bosco fu assalita Gio. Nel bosco ? ... Dor. Ah tremante, sbigottita

Fuggii 5 dove non so! ... ah del mio 5pos©

Chi mi porge novella?..,

S' ei vive ancor?., deh per pietà 3 miei cari... Gio. Piano, piano Signora, questa notte...

Nel bosco... ma grazia, voi chi siete Dor, Nacqui in PoUonia: Un giovin Cavaliere

M'amò, m' ebbe io isposa; e jeri appunto

Dopo il nuzial convito

Si tornava in Città, quando nel boscd

Da un suo rivai, che cento volte invano

Chiesto avea la mia mantj

Assaliti... Gio. Oh cospetto!

Che sento!... ah maledétto: Car. Chi?... Gi&. li Duca. Dor. Oh ciel ! qual Duca ? ... Gio. Eh niente 3 il mio padrone. Dor. 11 tuo padrone?... Gio. Pur tRippo : il Duca Ordoft". Dor. Ahimè , sarebbe sbigottita

Mai questo . té% Già. Il SUO Castello Dor. Ab son tradita ! gettando un grido

Misera me ! correndo agitata ptr la Scena Gio. Calmatevi. Car. Tacete. Dor. No 5 vo partir. Gio, e Car. Sentite. Dor. Lasciatemi Gio. e Car. Sentite . Gor. Per pietà... Gio. e Car. Ma fermatevi. Dor. Ah nò: crudeli, dibattendosi ptr partire Qio. et Car. Sentite.

S G E N A V. Jl Duca presentandosi /ieramente alV improi^- {>i.o su la porta di fondo , e avanzandosi . V Olà . ( quadro ) IL Duca neir ai^anzarsi riconosce Dorliska . Un momento di stupore , indi un atteggiamento d' estrema gioja . Poi ripreso un contegno se- i^ero con un gesto autorevole ordina a Giì^rgit» e Carlotta che si ritirino . Essi partono a sirtistr^. Due. Ella. , oh ciel ! ... qui... non m'ingaQuo In mie mani!..* or £on contento!..» Tanto orgoglio ornai cadrà . Dor. Egli . . oh cielo ! il mio tiranno ! Son perduta!..* qual cimento!... Ciel ! m' assisti per pietà. Due. Dorliska; voi tremate; ^o/i dblce%>^ Piangete; sospirate; Lungi il timor 5 sicura Dorliska appien qui sta. Sair onor suo lo giura Chi mai mentir non sa. Dor. Fra scellerate inura con noUUà Virtù non è sicura j Gessa; tu giura invano Onore ed amistà. Sul labbro tuo profano Quel nome orror mi fa . jDac. Dunque ? .. Dor. T' arresta . Due. Asoslta. Dor. Taci; non sente, Jìuc, Stolta !

( Di sdegno , d' affetto Mi palpita il core : Ah d' ira , d' amore ^li esento avvampar. )

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Qor, ( Quel torbido aspetto

M'agghiaccia d' orrore : Mi palpita il core 5 Mi sento gelar. ) Dopo una brei^e pausa Dorliska si muo^^e risolutamente per partire. Due. Dove corri, sconsigliata? Dor. Voglio uscir da quetìie porte . Doc. Oh la porta è ben serrata ! Dar. Ve^ cercar del mio consorte. Due, 11 Consorte? ... oh sta lontano. con sarcasmo misterioso , e quasi sfuggendogli di bocca. Dar. Come?... ah parla.,, per pietà, atterrita Due, Vuoi saperlo? fiero Dor. Ah sì! Due. Paventa ! come sopra Dor. Giusto cielo' ah dove sta?.. Due, Fra gli estinti, fierissìmo Dor. E' morto?... Ab! getta un grido e sta per

mancare .

Due. ( Ah che feci ! )

Dar. Chi m'aita?., con voce fioca

Due. Deh mia vita ! ... a^^^ncinand. per soccorrerla

Dor, Scellerato ! riavend si e respingendola

Due. Taci 5 stolta, o amor sprezzato

In furor si cangerà . Dei tuo sposo al «angue odiato

Verserò il tuo sangue insieme ;

Porse allor nelF ore estreme

Chiederai 5 ma invan pietà. Dor, Empio , barbaro, spietato

Mostro reo di crudeltà. Ah Torvalda sventurato

Ti perdei, non è più speme |

i5

No 3 saretn fra poco ineìeme , li flolor m ucCìide già . Dori, parte agitata per La p^rta di prospeè^

10 5 // Duca l insegne .

S G E N A TI. Il Duca y indi Ormando 5 in fine Giorgio

11 Duca rientra^^ chiude la porta di

prospetto dietro di se : indi Due, Ella più non mi fugge .

Giorgio ! . . Caretta ! .. Giorgio ! ... dove diavolo

S' è cacciato costui ? Orm. Signere... ennande dalla destra ^ Dwy* A tempo. Ormoodo,

Di lei più non si cerchi: amica sorte

La condusse in mia man, tu adesso vola

Torna nel bosco 5 occulta

Del notturno mio colp»

Ogni traccia; l'estinto

Fa* che fepolto sia , corri , t' affretta

Vola.

Orm, Volo. ( che vita maledetta ! ) parte Due, Ornai son giunto in porto : ora si pensi

Giorgio ! ... Giorgio ! . . , chiamando Gio, Son qua 3 Eccelientissimo. dalla sinistra Due, Il Diavol che ti porti. Già. Obbliga t issi mo . Due. Vien qua: poche parole.-

Vedesti quella donna? Già. L'ho veduta. Due. Non la conosci ? . Gio. lo no . Dqc, i^oppi eh* io l'amo. Ola, Me Fero immaginato. Due, Elia m'odia, perchè del suo marito

Fui uccisof la scorsa notte... lo tutto

Già ti svelai: bibogno

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Ora ho dell'opra tua. o/o. SoQ qua a servirla. Due. Ta devi in queeco affare

Esser cieco j e«ser muto. Intendi? G/o. Eh ho inteso :

Son uom di q'Jesto mondo.

Si fidi ella di me «en^a riserva. Due» Fa che colei

Da tua Sorella sia guardata a vista . Gio. Si 3 Signor. Due* Tu procura

Di consolarla^ e tratto tratto a lei

Rammenta i sensi miei ,

Seconda insomma in totlo il pensier mio » Gio. Non dubiti. Signor ci penso io.

Il Duca parte a destra

Davvero è in buone mani. Presto presto

Ecco al Governatore in questo foglio

cava di tasca una lettera

Tutto spiegai. Contro il co.mun tiranno

A nome del Contado

Già stesa era la supplica e il sommario Del nostro Duca la notturna impresa V'ho aggi-unto per postilla Voglio . . . ma ve' clic bestia ! Io perdo tempo 5 e massima è T urgenza; Presto presto mandiam da sua Eccellenza» Stefano il Bottegajo Farà la forza; un ora di cammino E poi siamo a cavallo.... ah Duca, Duca Vedrai s'io te la ficco. Oh che piacere! Io e'ol della grand-opera Avrò tutta la gloria ! Son proprio degli ingegni la fenice ?

Sono una testa degna di vernice

farce a destra . S G E N A VII, . Facciata anteriore del Castello, con graa porta

particolare da un lato. Tor Valdo entra con precauzione 3 os^seryanio it

Castello , Tor. Tutto è silenzio : il bosco

Tace d' intorno : inosservato e solo Ailin qui giunsi; è questo 5 io lo ravviso Questo del mio nemico E' il Castello: le mur^ . ;^

Son queste 5 ahimè , dove T in<jauta «po8«|r > Cercando asilo a nuovi r Perigli esposta or geme!... oh qual peir Im . Del talamo la gioja In dolor si cangiò!., ma, ti consola Sposa infelice 5 io vivo ! Ah se il diseguó mio protegge amore Fra un istante avrà fine il tao dolore. Fra un istante a te vicino Rivedrai lo sposo amato ; Un inganno fortunato Al tuo sen mi guiderà. Fia deluso il tuo tiranno > Spez/iCrò le tue catene 5 U airafFaono ed aU^ peqe Il piacer succederà . Gara consolati Tergi le lacrime

La nostra sorte Si cangerà. Ai dolci ^aai plessi P^l fidp Sposo Amor pietoso ^ ^ Ti renderà* Ah eh' 10 non reggo ai moti Dell' impazienza mia: taci per po^p

O represso mio «degno . Ah quanto tarda Cestui . guardando verso la campagna Eccolo : oh sorte ! giunga un Contadino che

reca gli abiti pel suo travescimemo Tutto recasti ? or segui i passi miei . Con tài mentite spoglie

un empio cor deluderò le voglie partono S G E N A VJJl. Giorgio salo , indi Torv^aldo

Gio, Oh son qua: tutto è fatto. Stefano già galoppa. Già mi par di vederlo di ritorno Con il Governatore accompagnato Da un squadron di fanteria a cavallo ^ E »n reggimento di dragoni a piedi, Artiglieria, stato Maggiore , Band», £ tutte le altre cose che richiede La tattica moderna militare Quando si vuol far ciò che più ci pare.

Tor. Eceomi travestito . Si tenti or nel Castello Di penetrar: dei simulato foglio Mi gioverà T inganno La dolente mia Sposa a trar d' affanno .

si avvicina al Castello spiando con precauzione

Gio. Oh! chi è colui

Ehi^ buon uom, chi volete? Tor. Vi dirò..- Siete voi del Castello?

Gio. Certo; son del Castello.

Tor. Voi non mi conoscete?.,

<?/©. lo no. Tor. ( Respiro ) Io son 3 già lo vedete 5

Del vicin borgo un taglia boschi. Un foglio Mi fu dato a portare

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Dentro questo Castello

A una certa Signora,

Che qui la scorsa notte.., Gio. Piano piano... -

A una Signora ?. . éf oibò rifleltehdo

In quel Caétello non v'è donna alcuna, Tor. Come non v'è? sorpreso Gio. Non v'è . Tor. Nussana ? Gio, Oh bella!

Altra donfja non v'è che mia Sorella. Tor, Che sento!... oh me deluso!

Dove sarà^... minerò ìdc!.. Dorliska...

Mia Dorli*ka ! ...

passeggiando agitato pèr la Scena Gio^ { Oh cospetto .

Mia Dorliska!... sarebbe?.,, ah qual cospetto ) Tor, Oh mia sventura !

Sposa infelice ove trovarti ? .. Gio, ( Sposa !

Che sento! ) ma., per bacco!...

Fidatevi di me, sareste a caso...

Torv, da un segno di diffidenza

Fidatevi , vi dico .

Servo un Duca briccona ma cospettone

Io sono un uom d' onore . Tor. Ah mi fido

Di te, mio buon amice, io son' Tpryaldo ... Gio. Che seaio! suo marito!

Come va la faccenda ? estiuto ognano

Qui vi crede ... I Tor, Lo so : nel bujo io caddi ,

Combattendo col Duca , al suol per moria . I £i mi lasciò le tracce

Per seguir di DorlisKa, un buon pastore I H' accolse , e questi arnesi

Mi porse a travestirmi ; ei pur T asilo M' additò della Sposa ... G/o. A meraviglia

Ed or?... Tor. Con questo foglio 3 Gh^io finsi moribondo aver vergato. Aveva immaginato

Penetrar 5 sconosciuto in queste porte ^ Salvar la sposa 3 od incontrar la morte.

Gio. Oh bene! oh bene!

Tor. Ed essa...

Qui non è! Chi sa dove?... ah se per caso Sapeste mai dov'ella sia celata...

O/o. Zitto! dentro sta la disgraziata.

additando il Castello

Tor. Ella... dunque.;, oh raia gioja !

con allegrezza smoderata

Gio. Ma tacete ...

Sentite ^ non temete ,

10 di salvarla appunto

Già concepii T idea 5 lasciate fare .. Ter, Oh mio benefattor ! per abbracciarlo Gio Zi., zitto... oh diavolo ! '

Ecco il pad ron ; coraggio; '

Secondatemi. Due, Giorj^io . dal Castello Gio, Oh Eccélicnza 5 Eccellénzft

' tori ì^llegrim affettata

Allegri'... di buofi animo.,* ^

11 morto ha scritto tutto,,.. *

Cioè priià d'essere morta... àlla Signora

Scrive di propria niano ... Due, Che diavol dici, bestia. Ciò, Si Signore .

Il foglio parla chiaro eccalo quà :

^4

Via dammi il foglio, sbrigati.

leva il foglio di mano a Tom. Due. Chi è costui ? Tor, Signore

Sul far del giorno nella mia capanna

Giunse ferito a morte

Dn Cavaliere incognito :

Pria di morir, quel foglio

M' incaricò recare alla sua sposa ,

Che pel bosco la notte avea smarrita. (\

Seppi che a questa volta

Fuggeudo era venuta... Due» A me quel foglio.

Vediam . Sì, di Tcrvaldo

<2uesta è scrittura . Già, ( Io tremo . jj Due. Leggiam .

Gio. ( Coraggio 5 amico: attenti. ) a STom Tor. ( Io fremo ) / Due. legge Mia Dorliska, io. ti perdo

5, per sempre. Una . ferita , mortale tra pochi 3, istanti avrà* trpncati i.^miei giorni. Chi ti reea questo foglio potrà svelarti i miei ulti- mi sensi, lo perdono al mi^) uccisore: per- ,5 donagli tu ancora. Dovunque sarai, io te j, ne prego , io te lo impongo ; rassegnaci 3, alla tua sorte ...

Z' Attore avrà cura di marcare con partii colar sentimento le espressioni scritta «oj^ diverso carattere,. Due. Ah qual raggio di speranza Or balena al mio pensiero! Di piegar quel core altero j Già r idea gioir mi fa. 2or, Ah qual raggio di speranza

Spuntar veggo in tanto afFt^nno !

\ «a'

Ah che al mio felice ingaaao La fortuna arride già . cr/t>. Ah qual raggio di speranza Mi conforta 3 e assicura ! Sento già che la paura Pian pianino ge ne va. Due. Questo foglio ... Gio. 3 Signore. Dac, Ei io scrisse ! .. Gio. Egli Due. T' accheta .

Egli è morto ? .> Tot. Morto?... sul punto di traudirsi Gio. Oh certo. ripiegando Ter. Certo ^ morto . riprendendosi Due. il vedesti ? Tor. lo lo vidi. Due. E promettesti?... Tor. Alla sposa desolata

con entusiasmi , indi riprendendosi Di sua morte sventurata Qua venirne apportafcor. Due. ( Improvviso assalto, e fort« Su moviamo al suo rigor, Tu seconda , amica sorte , Di quest"" anima T arder . ) Tor. ( Ah che smania ^ oh ciel y di mort« ! O mio sdegno taci ancor. Ta l'istante affretta, o sorte, Di far pago il mio furor. ) Gio. ( che bestia.,, state forte. « l'or. Vi£t prudenza ... che timor ! Tu seconda amica sorte

L'ardir mio coi tuo favor. )

a3

Du^^ A Dorliska tu n'andrai a Tor. Questo foglio recherai Hai capito ?

Tor. Si Signor .

Due. Tu seconda ... a Giorgi

Gio. Signor mio.

Lasci far , ci penso io A parlarne in suo favor .

Duc^ Da quei foglio tutto spero ,

fra se riflenund9 Non s'inganna il mio pensiero: Sulle prime gran furore , Poi cedendo andrà il dolore : Rassegnarsi le consiglia 3 Piangerà , ma lo farà £i morendo a me perdona ^ Ella pur perdonerà . Già si sa di donna in core Gol perdono scende amore Ah se amore in lei discende j S'ella cede un solo istante Più non può quest'alma amante Di sua sorte dubitar . )

Tor. ( La vedrò fra pochi istanti.

Sventurata in duòlo, in pianti : Faccio un cenno / ella m* intende Dolce gioja in cor le scende; Quando Tempio fia lontano Il momento coglierò; Col soccorso dell' amico Presto in salvo la trarrò. Poi verrò contro r indegno A saziar T antico sdegno... Ah (juand'io dell' empio saligne.

Questa raan vedrò fumante Dal niio fato in queir istantt Non saprò di più bramar. Giù. Il merlotto è già cascato

Già r ho mezzo intrappolato ; Ei si fida, e noa sa niente Quel che a Giorgio bolle in mente; Pria di notte / mascalzone, Vo* vederti in gabìaia entrar. Coispétto^n 3 son nelT impegno Dan^mi tempo e lascia far. Tutto' è pronto 5 in luen d'un ora Il capiàtur esce fuora... Ah se ih mezzo a quattro baffi Ei in gabbia un solo istante ; Sulla forca quel birbante vederlo sgambettar . Dnc. Bunque... l'or. Andiamo. ^io. Andiamo. « 3 Andiamo. / / !' ' v

( Ah se un colpo ^*foitò'nato Or iseconda il mio disegno, Son felice ^ son beato j di più non so bramar .

" entrano nel Castelhl

' \' ''S C E N A- IX. I Ormando^ Ormonda ^enèndo dalla Campagna lo non ne posso più . Poter di bacco

13ieci miglia avrò corso in men d' un ora

Per boschi, per torrenti.

P^r syssi . per dirupi.

Dove non passenaa nemmeno i lupit

&6

£ il morto non si trova . convien dire L'abbian pottato ria. - Ah cespettaccioi Davver che questo affare Mi molto a pensare: /uììhiì | Delle nostre notturne bagattèllè ' Se va notizia in corte siam perduti : Già male ha da finir : dice il proverbio Chi la tira la strappa.

Chi corre inciampa 5 e chi tié fte busca , JLa farina del diavolo va in crmca.

entra- in Castello S C E N A X. Appartamenti del Castello . Dorliska 3 e Carlotta . Carlotta seguitando Uoliska 5 che

passeggia smaniosa Oh via - Sig'nbra mia.

Quel duolo ornai calmate ... ( Che serve? non mi gfeìite : Davvér mi fa pietà-v ) ' ' Signorà perdonatemi ... AdiBPso à voi peniséttis Calmatevi sperate ... La sorte cangerà. Ah nò'n so quel ch'io mi dica? Giusto cielj «he imbl-bgiiò è il miol Non piaiigieté, o piatilo anch'io Vi tàlmate pet pietà. Don Ah Torvaldó sventurato

Deh m'attendi, vengo anch' io ! Ah che un duolo egualle al mio No che al: mondo npn si dà.

si abbandona sxrpra una sedia

t6

S C E N A XT.

Il Duca^ Tormldo, Giorgio^ indi Ormondo^ Serici 5 ed Armati ^ e dette Due. Immota e stupida, osservando taci- Tur, 3 ^^^^^^ > insensibile, tamencc Por. Gio. Dal duol la misera

Oppressa sta. ( Ah se 1 miei voti Seconda amore j Quel suo dolore ^hi placherà. 'Tur. ( Per poco acchetati O mio furore , Il suo dolore Vendetta avrà . ) Già. ( Per i' infelice

Bli piange il core, Quel suo dolore Mi fa pietà . pama Due. Ah Dorliska : il vostro stato

avi^icinandosi a DorlisKd Wi commove, m'addolora... A quest* alma che v' adora Deh il credete per pietà . ( Il suo duol r opprime ancora, Non ascolta, non favella... Ah nel duol mi par più bella, Nuovo assalto al cor mi fa . ) Tor. La mia smania, il mio trasporto Ah frenar più ornai non posso , Dah tu porgi, o amor conforto AI mio barbaro penar. Già, Mezzo vivo , e mezzo morto

Sto tremando a più non posso >

27

Non vorréi che in mezzo al porto Qui 8** avesse a naufragar . D^po una brei^e pausa il Duca accenna a Giorgio 5 e a Tonfai do , che ai^vinino a DarlisKa . Tori^aldo esita ^ Giorgio si ap- pressa a lei ^ e lenta riscuoterla dal suo profondo abbattimento . Ciò, Mia Signora... al vostro fato Rassegnarsi ornai conviene ... Via Signora..: a me badafce^ Que' begli occhi spalancate... Questo degno galantuomo

accannand') Tor, , e caccian dolo innanzi. Dello sposo i sensi estremi E il voler vi spiegherà . Non mi sente ai Duc^ e a Tor. Ter. ( Quale inciampo! ) Dac. Che insensata ostinazione ! Gio, Qua quei Foglio cospettone.

risoluto a Tor.

Non temete... ora vedrete •iSe la sveglio come va . Signorina questo foglio . . .

gridandole alV or eco hio Questo foglio via prendete Chi lo scrisse à il vostro iposo . Dar. Il mio sposo ?..

alzandosi e /issando Gior, ^ ma non Ter. Già. Ei stesso facendole de* cenni ai quali

essa non attenzione . Ah!... legge, indi von wl sospiro

marcalo si^'ene '^^r. ( Ella manca!., oh mio turmetito!

Ch'io qui «onó eócor non «a. Ah dVafféinna in queist' istante Palpifeaate il cor mi sta * ) iDi*t\ ^ Dei gran colpo ecco jl ìiìooiento . Sto a vèder che nascerà ! . D'incarteaza in questo istari te Palpitante il cor mi «ta . ) Car, ( Ci niahcava un gvenimento ! ) ) Su coraggio per piet^u! Dalla pena in quegt'ietaato Palpitante il cor mi «ta . Gìc* Lasci fare ( al Duca ) State attento a Ton V i ( Fate cor ^ T amico è qua , ) a Dor. Di paura io sto tremante /ra se Ah giudizio per pietà, a Tor,

Uopo Un brei^e momento di silenzia . ToKi^aldo 6i avncina a Dorliska ^

Ter. Su Dorliska... fate cuore...

Vi Calmate!... respirate... Alle pene ^ ed al dolore Prono fine il Ciel darà . DcrlhKa si sarà andata riavendo al suono del* la s^oct^ di Torm/do. Alle di lui ulUme paro^ le si òcij te e, lo mira ./isso in i^olco . Dor. Ciel! -.. qua! voce... Ah T©r. ...

muok^endosi con tra.^porio i)t$rso Tor.\ Ter Ah taci . di furto

Huc. Che ? ... a^^rc^dendosi dell' azione d' ambedfé^

Oìo, { Ah siatti fritti ! )

Due. Qtial sospetto! Jiero (

Tu chi sei Jbr. ( Destin rUhello! ) ì^uc. Parla.

mettendo la mano alla guardia della spada

Tor. Indietro . nutorei^òle TDor. Ah sposo mio ! frapponendosi Due. Tu?... Torvaldo ? furibondo Tor. 5 son io si scuopre

Trema, iniquo traditor. t)uc. snudando la spada Olà ... entra Ormondo ^ e con esso i Ser^i , e gli Armaci del Duca .

Qnell* insensato

Sia di catene av vinto . Tor. Pria mi vedrete estinto.

snudando anch'essa una spada

Indietro tutti . ^ Dor. Ah sposo! nascosto sotto il manto . Tor, Non sento . Duo. Circondatelo, D orw Fermatevi .

G/o. Son qua , secondando con affettazione i cerini del Duca ^ e accennando di sop- pimcù a Tor. che si calmi .

Tor. Scostatevi .

Due. Uccidetelo.

Dar, Me sola, me uccidete! frapponendosi

In me s'appaghi, o barbari

La vosèra crudeltà . Tor. Iniqui! Due. Traditore! CI a Mori.

Dar. T' arresta ! arrestando il Duca Prudenza ! arrestando Torvaldo « * Oh rabbia !

^uc. Più non reggo al mio furore !

Mi lasciate.., traditore! a Dor. Vo' vederlo trucidato, a Car. per lui non v'è .pietà.

lo

Tor. Ab non reggo al mio fororc

Mi lasciate... traditore!

poair Io acelJerato, Orm.

Mi lasciate per pietà. aGio,e aTor, Già» Via quest'arma a me cedete

Vi fidate . lo disarma

Mio Signore 3 è disarmato,

Lo vedete eccolo qua Dor. Ah quei ferro nei mio petto al Due.

Vibra indegn® , io tei permetto :

Giusto Cielo! sventurato! i^ersoTor.

Chi lo salva per pietà . Tor, Car, Ah fermate,., mio Signore

Ah fratel . . . che batticore !

Che fracasso disperato

Che terrore 5 che mi fa. Ormond ^ e Coro di Servi , ed Armaci a Tor.

Via fermatevi... tacete

Via queir arma a lui cedete. al Dac. Mio Signore ^ è disarmato

Lo vedete 9 eccolo quà .

Fine delV Atto Primo*

ài

ATT O SECONDO

SCENA P R IMA

Sotterraneo del Castello . Scala nel fondo .

Giorgio cen lanterna in mano introducendo nel Sotterraneo mi] Servi del Du^a : indi Tor- Valdo .

Gio. JBravi, bravi; (|uà venite;

Nino ci vede ; mi seguite Qui senz' ombra di sospetto Parlerem con libertà. Cor. Qui sena' ombra di sospetto

Parlerem con libertà ! Gio. Qui si tratta , cari amici ^

Di salvar que* due infelici. Vendicarci iti conclusione Di quel can , di quel briccone Che ne dite ? Cor. Marno qua .

Padron Griorgio, non temete; Di noi tutti disponete : Questa barbara oppressione Una volta finirà . Oio. Questa volta, cospettone

Non la scappa in verità . Or ben ; già qualche cosa Vi dissi: il resto or vi dirò?... ma dove 11 nostro prigionier & è mai cacciato ?... Ah! ah! del nuovo alloggio Gli appartamenti passerà in rivista:

Eccolo qua > Tor. Oh mio..: si arresta vedendo i Servi Glo. Parlate pure

Cou tutèa libertà, senza spavento;

Qui siaoi tutti per voi d'un sentiaiento. Il Cqpo da siigni d' apprQ\^ azione^ Tot. Dunque...

Oio. In poche parole : la Signora

Già di tutto è istruita s

A voi poc* anzi il più feci anche nofca

Attenti dunque al resto;

Sessanta granatieri in nostro ajuto

Qui son fra pcx5o: all' imbrunir del .gior

Deir arrivo il mocneato è concertato

Tutto in armi è d'intorni:

Al comparir di quella brava gente

Un fischio, e immantinente

La campana a martello.

Si spalanca» le porte del Castello ,

1 Contadini, i Granatieri, noi,

Insomma pria di notte il colpo è fatto.

Ah che ne dite ?... Tur. Il Ciel lo voglia: ma.i. Gio, Che ma?... Tor, Se qnel cradele

Attenta alla mia vita?.,. G/o. Oh c^spettacpio !

Vorrei ben veder questa ^ ;

Della prigian le chiavi ih a

Non escon di mio manti; s'^ei qui viene

Verrò anch'io non temete. Tor, Ah dttnmi intanto

Caro 5 ohe fa la dolce mia Consorte

In balìa di quelP empio..^ G/o. Oh qiiee-to poi ...

Per bacco! vostra moglie è una donnina Che soggezzion non ha di brutti musi . Or basta io torno sopra : Voi state di buon animo. Té*r. Ah , un istante :

Odimi} ab tu di me ^ mio buoa amito , Dalle novella; dille Che lei sola ho nel core . Che aol per lei m'affliggo. Che a nome ognor la chiamo... Dille . . Già. Ho inteso . Tor. ascoltami. Gìo, Sentiamo . Tor. Dille: che solo a lei

Rivolto è il pensier mio; . Dille, che sol desìo Vederla, e poi morir. Morire in sua difesa, Morir con alma forte No 5 non parlar di morte Risparmia il suo martir. Gio. Dunque ; io vado ... Tor. Ah eenti!... Gio. Oh flemma !

Tor. La mia sposa , i giorni miei Cari amici > ah difendete!.».

Gio, e Coro Sarà salva , non temete» Qui per voi si pugnerà .

r«r. Ah potessi il braccio mio

Oggi anch'io d'un ferro ormare Mi vedreste su quell' empio Morie 5 e scempio fulminar.

Gio. e Coro Non temete; noi queir empie

Noi isaprem p^r voi domar. partono

34

S G E N A II Appartamento del Castello . Duca 3 indi Giorgio , infine DorUska àalle sranze a sinistra . II Duca viene dalia porta di prospetto \ indi siede , Huca 1^0 3 pentirsi non giova : il dado è tratto, Ella> sarà mia. A' miei disegni Chi resister potrà? Posstìnte ovunque Paventato è il mio nomej a' nostri giorni L'oro può tutto; ed oro A me aon manca; ad altre Più difficili imprese Seppi aprirmi la via;

Ed or che in pugno ho la vittoria, il campo

Ceder potrei da vile?. .• ah no; sia lungi

Ogni iaulil timor: colpe a rimarsi.

Nomi vuoti di senso io non vi curo:

Mi chiami il volilo insano

Vile, tiranno, scellerato, ed empio:

Sì, degrempj felici io son T esempio .

Ehi. Gio. Pronto a suoi comandi.

Mia porta di prospetto

Due. Dorliska a me, Gio. La servo.

in otto di entrare nelle camere a sinistra

Dz/c. Ehi. Jjada bene richiamandolo Delit prigion la porta

Sia chiusaci t;urti .. intendi ?.. o ]a tua testa ... ) Gio, Non serve aitro; ho capito. Non dubiti , Signor : sarà servito. Si, questo mezz«»

E' il più spedito; ove dolcezza è vana

Gi*)vi il timor .

esce Tìorliska accompagnata da Giorgio , e da .Carlocta. U Dwca accenna a quaui

35

due di partire* Giorgio parte per la por^ ta di prospetto: Carlotta rientra nelh camere di DorZ/^ka . Dorliska; di Torvaldo E' cara a voi la vita? Dor. ( Empio! ) Due. Tacete?... Jo parlerò per voi v M'udite: in brevi detti Chiaro favellerò . Mezzo poasente A me non manca onde ottener disciolto Il nodo maritai, che a mio dispetto A Torvaldo vi stnnfee . Ove Dorliska Consenta ad esser mia Torvaldo è salvo: ove ricusi, ei imio re In mie roani riposta è la sua sorte : Da voi dipende o dargli vita o morte : Dor. Che sento mai ! qoal nuovo eccesso ! ah iniquo] Anima rea, più rea di quante ài mondo Anime scellerate... Due. Ad altro tempo 1 rimproveri acerbi \ il tempo è questo Di risolver. Dor. Nou più: di mie sventure Tu fosti il primo autor: compi crudele L'opra nefanda, e colpe a colpe aggiungi Cada suir innocente , Cada, se vuoi 5 la tua vendetta atroce! Odio eterno , feroce ^ ^

Io ti giuro..» Due. Rifletti; Ti pentirai ... Dor, Pentirmi?... ah no!... giammai! Dwc. Senti... Dor. Taci, non più. t'intesi assai. Ferma 3 costante, immobile Nel mio pensier son io. Sempre delTodio mio Sempre sarai T oggetto!

36

Quel tao feroc« aspetta ypaveoto^ orrovT mi fa. O Numi clementi

Che il cor Oli vedete Fra tanti cimenti Deb voi mi reggete. Mi date valor . Tìuc. Dunque? Dor. Invano. Due. Sconsigliata !

Tu resisti ?... Ah tu mon sai Qual t' attende infausta sorte!... Dor. Parla, Due. Trema!... Dor. E qual? Due, La morte. Dor, Ah venga una volto. 5

La morte sol bramo : La chiedo , la chiamo ; Che tarda? chje fa?... Ah!:, morir pel caro sposo.

Per serbagli fedeltà!... Della vita più gradita

Questa morte a me sarà . Un istante a un alma amante Più felice amor non d^. p^rt^

SCENA in.

Duca 5 in Giorgio , Due. Insensata!., e non v«dp Che a me resiste Invan !.«.

passeggia pensieroso \

Giorgio ! Gio. Signore . Due, Quando fia di ritorno

Ormondo venga a me. Nelle naie stanze j L'attendo. Ehi^ tei ripeto^ Della prigion le chiavi Non evcan di tue joaaai*

I

5/0. Oh sia tranquillo:

Eccole qua. le mostra alla sua cintola Due. Bada : se il cenno mio

Da te d'un punto solo è trasgredito

La tua testa in aria. 3/0. Eh ! ho già capito, il Duca parte S G E N A IV. Giorgio y indi DorlisKa, e Carlotta, rio. Va che vuoi star fresco!

Ah se il colpo riesce

Che giubilo, che f^^sta ! ma m'inganno?

cedendo DorlisKa ^ e Car. )ór. Giorgio ... G/o. Signora mia. )or. Ah delle rnie sventure

Se un senso di pietà ti parla in core,

ru mi soccorri assistimi... Cospetto!

Potete dubitarne?.., per voi sola

Mi trovo in questo imbroglio. ìor. Ah ! nel' tuo soccorso

Molto io m' affido, ma se intanto ... oh Cielo!...

oe u mio persecutore .. •/o. Ebben?... Car. Di suo marito I irer la vita ella trema . p)or. Ah r infelice

Chi sul mio destino .

Sulla sua sorte a quante smanie è in preda

'o. Non temete: lo Sposo

Per or correr non può sventura alcuna, sfca chiuso: r ho in guardia: ecco le chiavi. ^J^per pietà, mio caro; un sol momento I i^a io lo veda ! '!^^- Oh questo poi!... Dor. Ricusi

A una dolente sposa j

ss

A un iniiocenle oppresso

Uo d lieve conforto?... Ah lutti 3 tutti

Co» me sono inumanij

Tutti crudeli ? ... Già. Oh non è ver , «mentite ( Vedi 5 che tentazione . )

E' ver che il Duca adesso

Andò nelle sue stanze: ma se torna...

Kon vorrei... oh nò: nò. Dor. Ah me infelice ! Car. Oh via 5 la conducete . Già. lo?... non sia mai! cospetto;

E se il Duca mi cerea?... Car. Ebbeo con lei

Afiderò io . Dor. 5 . Car. Via , siate baono Dor. Ua quarto d'ora . Car, Oh men; dieci minuti. Dor. Signor Giorgio!... Car. Fratello!... Dor. Per pietà! .?. -

Gio. Basta, basta: ( che serve? ) eccolo qua

le chiami ^

Sarem tutti conteati. Ma per amor del cielo... Car. Si 3 presto torneremo. Andiamo. Dor. Andiamo. . ,

Cara, m'affido a te . Car. Non dubitate jDor. Or la calma al mio cor voi ridonate.

parte Dor. j e Coi S G E N A V. Giorgio, indi il Duca Gio. Non so 8e<ho fatto bene,

Non so se ho fatto male: orsù; che serve. Or pentirsi non giova 5 al fin era poco Sarem tutti contenti;

^9

Non v'è più ché temer: Tutfco è disposto. La notte s'avvicina: Da bravo Generale Ho tutti ispezionati 1 miei po^ti avanzati :

Sentinelle per tutto; ah se il gran colpo j Se il gran colpo riesce, ;n verjtà Duca mio caro,., oh diavolo! egli è qua. // Duca sarà entrato senza che Gic/rgia sa ne avvedesse-, e si sarà posto a sedera pensieroso. IL Duca alzandosi . Ah non posso! invan lo spero! Non m'inganna il mió pensiero. Finché èi vive, io tento invano Un istante respirar , Tutto è pronto; ferro, e mano :

Saria colpa il dubitar. Oh che cera annuvolata !

Tace, e freme!... oimè che occhiata j La burrasca da lontano Io già sento borbottar. Sarà meglio piano piarto

Con prudenza il tacco alzar,

T\ n ^ ^^^^ ^ andarsene

Uuc. Oosi si faccia. Giorgio G£o. Signore.

Di/c. Della prigione ~ le chiavi a me.

lui chiavi ?.. ( diavolo ! ) Ecco (ah ci sono ! ) chi mi salva?... Povero me ! ) liuc. Ebben ?...

^^o. imbaraz. Le cerco che balordo

^ fingendosi ricordars

Nella mia camern Or mi ricordo Dintro un armadio Chiùse le avrò

Ma noa temete ... Oii ve lo i^iìàm

sforzandosi mostrar franchezza Nelle mie mani Sono in sicuro Nemmeno il diavolo Trovar le può Due. Presto. Le voglio. Giù. Vado. ( Gbe imbroglio!' )

( Ah se potessi F"ggif eli qnà!> incamminandosi verso il fond) della Scena Due. Ma tu cospetto Or che fai ? ...

a^' vedendosene

Alla tua camera Di qui si va.

additando la deura Gio. Ah è ver! che bestia Vado e ritorno . ( Qui non v'è uscita Come si fa ? Ah faccia tosta Qui ci vorrà . Fortuna ajatami Per carità, entra Il Buca resta pensoso per qualche momento Due. Sì, civei muoia. Qrmondo, Ormondo rivolto di spalle alla camera dove entrò Giorg. Vibri il colpo in mia presenza. Sì, ho deciso.. Gio. Ah Eccellenza ...

gettandosegU a' piedi alV improviso^ Compatite ... perdonate rialzandosi Ah pettegola fraschetta... ' Non He ho colpa... ah maledetta... Bue. Tu che dici?... io non t'intendo! Gio. Ah... le chiavi ... ahimè ... perdono!... Bue. Che?... le chiavi ... sdegnato

Gio Non ci sono.

Bue. Chi le ha prese ? ... Gio. Mia sorella...

Bue. Non ci sono!.,, tua sorella?... /ier<^ Ah canaglia mascalzK)ne affcrrandolj^

4i

Traditore , vien con me pio. Ah Signore compassione ... j Me meschin ... Che fate ?..* ahimè ?

\Duc. Se s'avvera il mio sospetto Ti far sotto uu bastone Accoppato , disossato Stritolato air altro mondo, Per le poste galoppar. ?/o, Ma sentite... ( maladetto ? )

Me meschin ! sotto un bastone ? Accoppato? disossato ? ( Ah da questo furibondo Chi mi viene ora a salvar )

partono per la porta^di prospetto . Il Duca strascinerà Gio, con violenza S G E N A VI. Carcere

Tor\>aldo , DorlisKa in atto di dii^idersi , e Car. l^or. Dunque tu vuoi ch'io parta? ^or. Sì., r esige

La tua 3 la mia salvezza . Ah che in lasciarti

Sento squarciarmi il core: in questo stato

la dubbio di tua sorte

Fra speranza e timor pena, e desìo,

"^'^ «piegarti non so 1' affanno mio.

%\ ^^^5 Signori miei,

iiniaraola una volta: affé, se il Duca

^a, che qui vi ho condotta,

E il Diavol qua lo porta in sua malora

Novera me ! queJl'Orco mi divora. Sempre la aito di spiare ^erso la }ona ior. Dunque...

t'^. Non più 5 coraggio .

4f

a «lieo Giorgie pria che ir sol tra^ionfei

Ne promette b-alvezza . Ai eie! si la«ci Di nm la. cura il Giel clemente giusto...

Car. Ah disgr^z.iaia oie ! da lontano

Tor. Che?... .

Car. Il Duca! ah eh* io lo di^si ! spax^entata Tor. Che sen^o ! . * . Do/'. Giusto Cielo !

Mi&eri noi ! Tor, Coraggio , Car, lo son di gelo .

S G E N A Vjr. IL Duca tralasciando con i^ieUnza Giorgio , ed entrando impetuosamente j indi Or mondo V . con Armati, D»c Alme ree!... tramate!.*, invano Di foggiriai voi tentate; Traditori 5 amai tremate Vi rag^iuxise il mio furor. Voi Signora in queste porfee?^ a T)or. a Tor. Tu fuggirmi?..* Voi tradirmi

a Gior. e Cari

Miei Bemici tutli siete

Qui morir tutti dovrete

Sazierete il mio furor. J)or. Ah Signor 5 la r«a son io .

Tutto il fallo > ah tutto. è mio:

Mi credete 9 vi calcnatc^

Non per me, per lui pietà. Yiuc Con qiie' pianti lusinghieri

Di «edormi invan tu speri a Dor.

Alme iuiqua, scellerate

No per voi non v' e pietà . !Yo7 Kon è ver ^ racciecu a^nore 5

4^

D'ogni mal son io T autore j

Mi credete 3 m'ascoltate j

Non per me , per lei pietà . Car. Che impensato avvenimento !

Che paura! che «pavento!

Ah sentite! vi calmate!

Ah Signor per noi pietà ! Gio. Ah TafFar per m% s'imbroglia!

Tremo già come una foglia!

Ah di me non vi scordate

Ah Signor per me pietà Due. Vieai a Dori. Tor, e Dori, Ferma. Due. Invano . For. Indietro!.., fiero

Due. Tu resisti ? ... Indegno avi'entandosi a Tot. Tutti eccetto il Duca Ferma.

si ode il suono dtuna campana a martello. Tutti 5 eccetto Giorgio . Qual suono è mai questo ! j.. Ah gf^gQQf,,, gon desto!... Che d eggio pensar. Evviva!... CI siarrU)!

con eccesso d'' allegria « fuori di 5e . Gli amici son qua . Coraggio a Tor. Coraggio a Duri. Il gio<;© fra poco Finito fearà . ^uc. Tu gioisci?... e d"onde?... oh rabbia? a i^i^ e de fidasi deW allégria ài Giorg Mori iniquo traditori ifìvesie Gi<nij^. con la pada nuda. In qnt^sto enee it toro i-i n Oi tìiondo Ormondo e Cora r/ Arìiiad.

44

Presto 5 correte Vi difendete .Per carità . Dttc Che avvenne mai? Orm. Ah vi son guai!

Tutto il Villaggio Vi chiede a morte I Vostri Servi Apron le porte Cento Soldati Già sono entrati E si combatte Senza pietà . Due. Che sento!.., oh rabbia!...

Tu prendi : lo volo: strappando dai le mani di Carlotta l& chiami ^ « dandole Ormondo . a Orm, Tu resta in guardia Di queste porte : Salvami, o sorte O mio valor. Due. Non giubbilate Di me tremate. Fra pochi istanti Farò ritorno ; 11 vostro sangue = In questo giorno La mia vendetta Saziar dovrà To e Do. Ecco il momento ! Che smania io seni . Quai colpi orribili Suonan d'intorno Ah dalla sorte Di questo giorno La noétra sorte Dipenderà. Già. e r or. Non gli badate Vi consolate; Diavolo portalo Senza ritorno! Ah dalla sorte Di questo giorno La nostra sorte Dipenderà parte U Duca con Orm. e gli Armati . G E N A Vili. Torpaldo, TSorlisK, Giorgio. Cari , uidt Orm. Jìar, Ah di noi che sarà ?. . Tor. Mia cara ornai. Io più non ttmo

«/o. Oh anch' io : -

Ma ancor non dico quattro: eccoci intanto IMella trappola tutti Orm. Ah miei Signori inginocchiandosi initan- LtaJ:! ^'•--^-'^o le Chiami , e lu sua

Salvatemi Ja vita: ecco le chiavi iiicco armi se volete; Difendetevi pur ma... Ter. le chiavi

5/?"n " Tu «alvo sei lo giuro

Dor. Cor. Ma dove? .. ^ ior. In un'istante

I)T A N "r''° N*»" ««ve altro

j^r AhiTorvaldo! Cor. Oh che paura ! ...

Or P^"* '

Nél^rLr"/ f ^'•""o imbroglio

JNel corndor che guida ^

ijM^est' oscuro carcere all'ingre.so Da ogni parte assalito ^ i»» difende, ma invan... l^resce il remore.

Ah dove ci salviamo? ... fj dentro Dagli, dagli

^o. Cospetto J... Dor. Ahimè!... ^1 siamo .

46

SGENA ULTIMA. Il Tiuca entra precipitosamente difendenJosi d*

Tori^oldo 5 e da gran numero di Contadini é

Saldati che V inseguona armati .

C(>ro di Contadini Coro Dagli... Due. Indietro. Tur. Ti arrendi ; sei viato disarma H Duca Due. Oh furor! ... Tor. Di catene «ia cinto. Coro Morte, morte al crodela , al tiranno

Morte, morte a quel vii traditer Duc^ Ah (juai voce d'intorno rimbomba?...

Che m'accadde? ., ove 8on?... chi m'aita?.

Ah qual gelo sull'alma mi piomba 5

Cbe ì\\ agghiaccia d' insolito »rror ? ...

Tu tradirmi?... oh destino tiranno! a Oio.

Voi feifci! oh mio barbaro affanno! a Toì

10 f^a ceppi l.*. *h spietata mia sorte! Ne uccide lab rabbia , il furor?... Per pietà mi traete alla morte

oUDel mio fatò compite il rigor. Cento larve già intorno mi stanno; Mille furie straziando mi vanno. Ah la cruda spietata mia s«rte D'ogni morte mi sembrar peggior. Coro Morte 5 morte al crudele al tiranno Morte, morte a qoel vii tradito'*-

11 Duca parte circondato da Sòldaà

Gio. Per bacco, i«gditatelo a Sóidati che lo

Reggetelo ben stretto cmducono

Quel ceffo maledetto

Ancor mi fa tremar. 2or. e Dor. Grazie al destàn pietoso

Noi Siam felici appieno

Deh vieni a questo seno

Cessa di palpitar.

Car. Grazie al destin pietoso Oi soh Felice appieno Alline un sereno Vedrem per noi spuntar.

Presto presto allegramente Fuori ormai da queste porte Ed un aura più ridente Su si vada a respirar. ^

E passata la tempesta Rjtornè sereno il giorno ^'ol s'asrolii ornai d'intorno Pace, e giubbilo echeggiar.

F I N E.